Presentato alla BIT di Milano il progetto realizzato da Capitale Cultura Group e ARtGlass al fianco del Comune di Orvieto. Realtà Aumentata, ricostruzioni 3D, visite virtuali, edugame, podcast e mappe interattive per trasformare 5 siti archeologici in una macchina del tempo e della conoscenza. Antonio Scuderi: “Un modello di valorizzazione unico e scalabile basato sulla co-progettazione e l’innovazione sostenibile”
Orvieto e il territorio tra i fiumi Tevere e Paglia sono un vero e proprio giacimento culturale diffuso, testimone di quasi tremila anni di storia, incrocio della civiltà etrusca con quella romana. Nel corso degli ultimi anni la zona ha assunto notevole rilevanza in quanto attraversata da nuove forme di turismo e di mobilità sostenibile, quali l’EuroVelo7, o Ciclovia del Sole, la più grande via su due ruote europea, che collega Capo Nord con Malta e il Cammino dei Borghi Silenti, che interessa direttamente il sito del Vallone di San Lorenzo, nel territorio di Montecchio. Importanti attività di scavo archeologico sono state promosse negli ultimi anni da università italiane e straniere, con la Soprintendenza dell’Umbria, nei siti di Campo della Fiera, Coriglia e Poggio Gramignano. Un contesto che oggi è forza motrice di una rinnovata sinergia tra le amministrazioni comunali, i ricercatori e gli esperti, su scala internazionale.
Anche sulla scorta di queste interessanti premesse, alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, lunedì 10 febbraio è stato presentato in anteprima il progetto “Tiber Palla Immersive Discoveries”, che mette in rete cinque siti archeologici di prima importanza, per creare un nuovo attrattore culturale, grazie all’uso delle più avanzate tecnologie immersive.
Il progetto è stato realizzato da Capitale Cultura Group e ARtGlass per il Comune di Orvieto e finanziato dalla Strategia dell’Area Interna “Sud-Ovest Orvietano” (POR FESR 2014-2020 – Azione 5.2.1). Un’iniziativa che declina in maniera inedita un mix di strumenti digitali innovativi (Realtà Aumentata, web tour immersivi, edugames, podcast e mappe interattive), con l’obiettivo di potenziare la fruizione tecnologica dell’area archeologica dell’Orvietano-Amerino.
CINQUE SITI ARCHEOLOGICI, UNA MACCHINA DEL TEMPO
I siti coinvolti, vere e proprie “macchine del tempo e della storia”, includono la Necropoli di Crocefisso del Tufo e gli scavi di Campo della Fiera a Orvieto, il sito di Coriglia a Castel Viscardo, la Necropoli di Vallone San Lorenzo a Montecchio e la villa di Poggio Gramignano a Lugnano in Teverina.
La sinergia tra le unicità del nuovo attrattore e il notevole interesse culturale già da tempo esercitato dal centro storico di Orvieto darà impulso e identità di destinazione culturale al territorio e ai suoi siti archeologici, in coerenza con le linee guida della SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne), favorendo un approccio integrato e orientato alla promozione e allo sviluppo locale. Ciò contribuirà all’ingresso definitivo di quelli che una volta venivano definiti (con un termine oggi più che mai desueto e improprio) “patrimoni e territori minori” nei circuiti del nuovo turismo culturale post-pandemia.
UN ECOSISTEMA CULTURALE INTEGRATO
La mission del progetto consiste nel creare un vero e proprio ecosistema culturale integrato di fruizione del territorio, basato sul paradigma dell’esperienza phygital (fisica e digitale al tempo stesso), dove i touch point dell’esperienza culturale si integrano senza soluzione di continuità e in maniera semplice e intuitiva. Ecco, dunque, che le componenti tecnologiche vengono progettate e realizzate in maniera funzionale all’inclusione, all’accessibilità e al trasferimento di conoscenza, talvolta anche in maniera ludica attraverso il coinvolgimento immersivo, come già in vari altri ecosistemi digitali costruiti da Capitale Cultura Group e ARtGlass: per citarne alcuni, Explora Terre del Primitivo, la nuova destinazione Terramàne in Abruzzo, il museo del terremoto del 1908 a Messina.
“Si tratta di un modello unico nel suo genere – spiega Antonio Scuderi, ceo di Capitale Cultura Group e ARtGlass – che utilizza un mix di tecnologie e ricostruzioni 3D, per mettere in rete e trasformare cinque siti archeologici sul crocevia tra i fiumi Tevere e Paglia, luogo d’incontro tra civiltà etrusca, romana e longobarda, in un nuovo attrattore culturale fisico-digitale. Una vera e propria macchina del tempo e della conoscenza”.
UN MIX TECNOLOGICO E NARRATIVO INEDITO
Grazie all’integrazione di smartglass di realtà aumentata e una webapp in AR accessibile da qualsiasi dispositivo, basata sulla tecnologia di ARtGlass (azienda leader a livello internazionale in questo settore), i visitatori possono esplorare i resti archeologici attraverso ricostruzioni 3D in loco o con un tour virtuale a distanza, video narrativi in quattro lingue (italiano, inglese, spagnolo e tedesco) e in LIS.
Inoltre, sull’onda della tendenza che vede i podcast come mezzo di comunicazione privilegiato per il turismo culturale, è possibile approfondire la conoscenza del territorio anche ascoltando sei episodi di una nuova serie, dei quali uno introduttivo e i restanti dedicati a ciascun sito, curati con la collaborazione degli specialisti di Ears in sinergia con i curatori scientifici dei siti culturali coinvolti.
LA CO-PROGETTAZIONE COME VALORE AGGIUNTO
Aggiunge Antonio Scuderi: “Tiber Pallia Immersive Discoveries è anche una buona pratica di co-progettazione e sostenibilità, con tutti gli stakeholders istituzionali, del territorio e del mondo scientifico, che hanno fatto rete, collaborando anche a un progetto molto vasto di ricostruzione e restituzione in 3D di questi siti straordinari, sotto il coordinamento scientifico dell’archeologo Sergio Fontana”.
Giorgio Rocca, archeologo e responsabile della Necropoli di Crocefisso del Tufo, ha evidenziato l’importanza del progetto per migliorare l’accessibilità e la comprensione del sito e del nuovo attrattore: “Questo progetto permetterà di raccontare il territorio sia sul piano sincronico sia diacronico, mostrando il suo sviluppo storico e integrando la narrazione tra i vari siti.”
UN NUOVO MODELLO DI TURISMO SMART, PER TUTTI
Il progetto si distingue per la sua capacità di offrire esperienze sia onsite che offsite. Spiega Roberta Tardani, sindaco di Orvieto e assessore al Turismo: “Attraverso la tecnologia e queste esperienze immersive, rendiamo le visite sul territorio più coinvolgenti e accessibili. Questo progetto, che unisce più Comuni, mira ad aumentare la permanenza in queste zone e fare di Orvieto una destinazione innovativa e sostenibile”.
Le visite con smartglass saranno disponibili presso le necropoli di Crocifisso del Tufo e Vallone San Lorenzo, mentre la webapp consentirà di accedere ai contenuti digitali da remoto. Per il pubblico più giovane, è stato sviluppato un edugame che include una caccia al tesoro alla scoperta di reperti unici, fedelmente riprodotti in formato virtuale: gioielli etruschi, piccoli cimeli ornamentali, antichi giocattoli, ai quali viene data una voce (creata con l’AI); a condurre l’esplorazione ludica su webapp è un giovane, il cui aspetto si adatta in maniera automatica all’epoca d’interesse.
Con il modello “Tiber Pallia Immersive Discoveries”, per la prima volta, strumenti e linguaggi innovativi si intrecciano a creare ex novo un attrattore di turismo culturale smart, accessibile, per tutti.
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Tiber Pallia Immersive Discoveries, nuovo attrattore culturale di frontiera nel cuore d’Italia